lunedì 30 giugno 2014

Michele, Michele, Michele

La situazione
 
La nonna accompagna Michele, un bambino di sei anni al parco giochi.
Lì Michele incontra Serena, una coetanea con cui inizia subito a giocare.
La nonna si siede su una panchina dalla quale può osservare tutto come uno sciacallo dalla gualdrappa (e non è un errore di battitura).
 
Ore 11.43
Sulla torretta dello scivolo, Michele sfida Serena a scendere usando il percorso che normalemente si usa per salire. Serena accetta.
Michele non ha il tempo di mettere la scarpa da ginnastica sul primo gradino.
La nonna (con voce petulante e non lo scrivo più perché ce l'ha sempre così): "Michele, non si scende da lì".
Michele: "Sì, lo so".
La nonna: "Se lo sai, perchè lo fai?"
Michele guarda la nonna e pensa: "Perché ho sei anni? Perché un po' di anticonformismo non ha mai ammazzato nessuno? Per sfida? Scegli tu". 
Però Michele è saggio e non dice nulla. Pensa.

Ore 11.47
La torretta dello scivolo è diventata una barca in mezzo al mare. Serena avvista una balena, che è sua amica, e Michele uno squalo, ma non si sa se sia un amico.
Michele scende dalla torretta.
La nonna (seria e petulante, lo so, avevo detto che non lo scrivevo più): "Michele, perchè, se c'è uno squalo, sei sceso dalla barca?"

Ore 11.50
Michele avvista un salmone  in mezzo al mare.
La nonna: "Michele, non ci sono salmoni nel mare. E tu lo sai".

Ore 11.52
Michele si sporge leggermente dalla torretta.
La nonna: "Michele, lo sai che la testa è più pesante di tutto il corpo e potresti cadere?"

Ore 11.55
Serena a Michele: "Io ho una mamma che lavora".
La nonna (prima che Michele possa fiatare): "Anche Michele ha una mamma che lavora".

Il mio commento
Michele, penso di interpretare il pensiero di molti se dico che sono con te, in tutto e per tutto.
Sono sollevata all'idea che anche tu abbia una mamma e non sia un orfano costretto a crescere con una nonna così. Spero che tua madre non lavori per molte ore al dì.
Spero anche che tu continui a immaginare salmoni in mare aperto, anche se lo sai che non stanno lì abitualmente, e che, in generale, tu possa continuare a spostare le cose da un posto ad un altro, almeno con la fantasia! Magari potresti immaginare un salmone che vive nello Spazio.
Mi auguro che tu possa conservare un minimo di anticonformismo, che nella vita non guasta mai.
E, infine, vorrei dirti che ... tua nonna, anche se petulante, è un essere umano ... quindi ha una scadenza!
 
Abbiate cura di voi ... e dei vostri salmoni alati!
 

mercoledì 18 giugno 2014

Potere

Dietro la coltre di nebbia che le innumerevoli sigarette che stai fumando innalzano intorno a noi, mi dici con leggerezza, ma  con attenzione alle pause per creare il giusto effetto, che conosci gente influente che può farmi ottenere quel che tu desideri.
Dalle prime parole che hai pronunciato, è iniziato il tuo esercizio del potere.
No, non temere, non ti giudico per questo. Tutti esercitiamo (chi più chi meno) una nostra forma di potere (a volte occulta, a volte esplicita).
Per buona parte della nostra conversazione, la tua maschera ha retto molto bene. Con destrezza, hai tessuto un filo tra di noi, sul quale io avrei dovuto camminare come una sonnanbula per passare dalla tua parte e cadere poi nella trappola che tu avevi preparato per tempo.
Mi hai parlato del bene comune, dell'esigenza di fare in fretta, mi hai passato una bustina di zucchero che profumatava di un veleno che conosco bene: il senso di colpa.
Probabilmente, mi hai inquadrata nel primo istante in cui mi hai vista e avrai concluso che ero fin troppo facile da catturare.
Adesso è il momento di controllare che tutto sia a posto e sbirci la mia posizione sul filo. 
Ma ...  un momento ... sorpresa! Io sul filo non ci sono. Sono ancora seduta dov'ero prima e continuo a guardarti con l'espressione dolce e comprensiva che Madre Natura mi ha dato in dotazione.
Quella stessa espressione che temo ti abbia fatto fare il primo errore di valutazione. 
Mi scuso, non lo faccio a posta. E poi io sono davvero una persona tendenzialmente gentile, dolce e comprensiva, anche se questo non significa che mi piaccia essere manovrata ( e questo è stato il tuo secondo errore).
Il disappunto causato dalla mia resistenza provoca un brivido alle tue narici, ma non ti arrendi. Forse sono solo dura di comprendonio, così, "parladomi con franchezza", mi rispieghi con maggiore energia il punto. Nel farlo, però, ti agiti troppo e un pezzo della maschera si scolla. Un angolo penzolante rivela la pelle squamata e verde, la tua vera pelle.
Se tu avessi ascoltato le mie parole e preso in considerazione la mia posizione da subito, adesso non ci troveremmo a questo punto.
La maschera scivola ancora un po' e la tua condizione è ormai evidente. Dietro il bene comune si intravede l'interesse personale e dietro la mia espressione gentile comincia a delinearsi la posizione di una persona che non ha intenzione di darti ragione o di fare quel che desideri solo perché conosci i potenti.
Piano piano molli la presa. Ci congediamo e tu tra un paio di minuti mi avrei dimenticata, perché non ti servo più. 
Io invece mi ricorderò di te.
No, non è una minaccia (non mi piacciono le minacce).
Prendila come una promessa.

Abbiate cura di voi ... e del vostro esercizio del potere.

lunedì 9 giugno 2014

Estate!

Colta alla sprovvista, impreparata. 
L'estate è un argomento che non vorrei mai affrontare.
La vorrei scansare, 
posticipare  a un momento che sia più autunnale.
L'estate non è la stagione dell'anima mia!
L'estate è eccessiva, antiecologica quasi.
Disperde troppo caldo in troppa luce.
Non sai più dove nasconderti 
e non sai più da chi ti nascondi,
in un gioco a chi cerca e chi trova,
che poi  ti trovi da solo a giocare, perché gli altri sono andati in vacanza.
E persino ritrovare me stessa d'estate diventa fastidioso.

Perdonate questa anti-ode alla stagione che da sempre mi mette in difficoltà ... almeno quanto il Natale!

Abbiate cura di voi e delle  vostre stagioni dell'anima!


venerdì 6 giugno 2014

Stimoli per l'anima

Oggi me la cavo con "poco", ma questa breve poesia merita davvero.

"Chiudilo pure in gabbia,
ma è grande, 
e le punte usciranno sempre.
Se l'uomo è una stella".

Alessandro Bergonzoni dalla raccolta L'Amorte.

Abbiate cura di voi ... e delle vostre punte stellari!