venerdì 21 novembre 2014

Piccoli atti di resistenza al potere

Tutto quello che ci capita di vivere da piccoli ci segna e indica la piega che alcuni aspetti della nostra vita prenderanno.
Il primo atto di resistenza al potere che io ricordi è qui di seguito riportato.
Ho frequentato un asilo gestito da suore alla fine degli anni '70.
A tre anni ero già persuasa che qualsiasi  mia azione potesse potenzialmente offendere (nell'ordine): mia madre, mio padre, le suore, Gesùbbambino, i santi e tutto quello che si trova nel cielo.
In più, dopo pranzo ero obbligata a fare il riposino. Ora, io ho smesso di fare il riposino a un anno di vita e in questo asilo non c'erano nemmeno i lettini, quindi ci costringevano a dormire seduti sulle sedioline e con la testa poggiata al tavolo.
L'unica comodità che ci veniva concessa era un piccolo strato di gommapiuma (ostinatamente chiamato "cuscinetto") su cui potevamo poggiare la testa. Il mio era rosa, se visto da lontano, oppure a quadretti piccolissimi bianchi e rossi, se ci schiacciavi la faccia.
I tavolini  su cui avremmo dovuto dormire erano raggruppati, così la mia testolina era confinante con altre tre.
Per un periodo sedetti vicino a mio cugino (che qui ricorderò con il suo nomignolo) Tex, il suo miglior amico Ambro (anche questo è un nomignolo) e un altro bimbo o bimba che non ricordo chi fosse perché era l'unico/a a dormire.
Quando si faceva silenzio, Tex scostava il cuscino e cominciava a produrre con la bocca una sostanza che non era saliva, ma una schiuma densa e bianca. Poi, con un movimento molto preciso delle labbra, gonfiava il tutto e ne usciva una bolla indistruttibile. 
Io non sono mai riuscita a fare una cosa del genere, al massimo potevo produrre una pozza di saliva incolore. A Tex andava tutta la mia ammirazione (tuttora lo stimo moltissimo), non solo perché sapeva fare delle bolle che nemmeno il sapone di marsiglia, ma anche perché, silenziosamente e pacificamente, sfidava il potere.
Se una delle suore percepiva dei movimenti, o dei bisbigli, e si avvicinava ai banchi, Tex in un solo risucchio silente inglobava la poltiglia bianca, e spostava il cuscino a coprire il tutto.
Noi chiudevamo gli occhi e fingevamo di dormire, così non ci hanno mai scoperti.
Questo ricordo, francamente disgustoso, è il simbolo della resistenza dissacrante che i piccoli possono agire nei confronti dei poteri forti.
Non sarà certo così che si sovverte il sistema (e il sistema siamo noi, ricordiamocelo), ma trovo che piccoli atti di resistenza pacifica siano profondamente liberatori.
Oggi, tutte le volte che ci sentiamo oppressi, concediamoci (almeno con il pensiero) un atto di resistenza. 
E se non siamo portati per gli atti rivoltosi, almeno compiamone di rivoltanti.

Qual é stato il primo atto di resistenza al potere che ricordate?

Abbiate cura di voi e della vostra  piccola resistenza silenziosa!

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